“Il rione di Sanfrediano è di là d’Arno, è quel grosso mucchio di case tra la riva sinistra del fiume, la Chiesa del Carmine e le pendici di Bellosguardo; dall’alto, simili a contrafforti, lo circondano Palazzo Pitti e i bastioni mediceii; l’Arno vi scorre nel suo letto più disteso, vi trova la curva dolce, ampia e meravigliosa che lambisce le Cascine. Quanto v’è di perfetto, in una civiltà diventata essa stessa natura, l’immobilità terribile ed affascinante del sorriso di Dio, avvolge Sanfrediano, e lo esalta. Ma non tutto è oro ciò che riluce. Sanfrediano, per contrasto, è il quartiere più malsano della città; nel cuore delle sue strade, popolate come formicai, si trovano il Deposito Centrale delle Immondizie, il Dormitorio Pubblico, le Caserme. Gran parte dei suoi fondaci ospitano i raccoglitori di stracci, e coloro che cuociono le interiora dei bovini per farne commercio, assieme al brodo che ne ricavano. E che è gustoso, tuttavia, i sanfredianini lo disprezzano ma se ne nutrono, lo acquistano a fiaschi.”
Così Vasco Pratolini dà inizio ad uno dei suoi romanzi più famosi e rappresentativi di una parte della realtà fiorentina del dopoguerra, Le ragazze di San Frediano. Il quartiere, nonostante fosse povero e umile, ha sempre concentrato in sé aspetti e tratti tipici della fiorentinità, la forza d’animo e di spirito di chi ci abita, la laboriosità, il coraggio e l’esuberanza.
Fin dall’antichità, San Frediano, quartiere popolare e popoloso, ha racchiuso attività economiche artigianali che hanno definito la vocazione della città e dei suoi cittadini ad operare magistralmente nel campo delle arti applicate e dell’arte. Un numero sconfinato di botteghe e di lavorazioni artigianali sono nate e sono state tramandate di generazione in generazione in uno dei quartieri che hanno rappresentato al meglio Firenze nell’immaginario collettivo anche estero. In ragione dell’esistenza e dell’importanza anche delle prime fabbriche cittadine, il quartiere di San Frediano divenne incubatore di quelle idee socialiste ed anarchiche che furono il fondamento e la ragione per la quale l’Oltrarno ebbe un ruolo centrale nella Resistenza e nell’antifascismo.
Un monumento in Piazza Tasso ricorda l’eccidio che il 17 luglio del 1944 fu perpetrato da parte di militi repubblichini nei confronti della popolazione; morirono 5 persone fra le quali un bambino di 8 anni, Ivo Poli. Proponiamo un itinerario che metta in evidenza l’intraprendenza imprenditoriale femminile e che sia emblema della forte personalità della donna sanfredianina, proprio come le famose “ragazze di San Frediano”.
Itinerario realizzato all'interno del progetto europeo Crafts Code
borgo S. Frediano, Firenze
piazza di Verzaia
Lungarno Santa Rosa
Piazza del Carmine, 50124 Firenze FI, Italia
Piazza del Carmine, 14, 50124 Firenze FI, Italia
via della Chiesa 21R
via della Chiesa 29AR
via delle Caldaie 21
Via dei Serragli, 144, 50124 Firenze FI, Italia
Piazza della Calza, 6, 50125 Firenze FI, Italia
Via del Casone 3R
Via Romana, 17, 50125 Firenze FI, Italia
Borgo San Jacopo 11
via di Santo Spirito 58R
Via dei Serragli, 59A r
Via di Santo Spirito 22r
via San Giovanni 13R
Via Domenico Burchiello 10 50124 Firenze