Il Calcio storico, anche conosciuto come Calcio in costume (per gli abiti cinquecenteschi dei giocatori) ha origini molto antiche. La leggenda lo vede derivare dai primi giochi con la palla dell’antichità (dalla Sferomachia degli antichi Greci e soprattutto dall’Harpastum romano); pur diffuso nella Firenze tardo medievale, le prime notizie ufficiali risalgono alla fine del XV secolo.
Le squadre, composte da 27 giocatori, si sfidano su un ampio terreno sabbioso allestito in piazza Santa Croce (da anni ormai si è confermata questa sede storica della competizione, una piazza che nel mese di giugno si trasforma completamente), contendendosi un pallone di cuoio. La squadra che segna un maggior numero di cacce - oggi potremmo dire “goal”, nelle ampie reti che delimitano i lati corti del campo - vince. Per quanto ritenuto precursore del moderno calcio, questo sport si avvicina più al rugby, del quale però è assai più violento: si combatte infatti senza esclusione di colpi. Ci sono ovviamente delle regole, ma non è sempre facile farle rispettare… Le squadre sono quattro, come gli antichi quartieri fiorentini, corrispondenti alle principali basiliche della città: i Bianchi di Santo Spirito, gli Azzurri di Santa Croce, i Verdi di San Giovanni (Duomo) e i Rossi di Santa Maria Novella. La finale, che si disputa tradizionalmente il 24 giugno per la festività di San Giovanni Battista, Patrono di Firenze, è preceduta da due semi-finali che si giocano sempre durante il mese di giugno (l’estrazione degli abbinamenti avviene nel corso dello Scoppio del Carro). Tutte le partite sono precedute da imponenti, scenografici cortei storici della Repubblica Fiorentina che, dopo aver attraversato le vie del centro, raggiungono piazza Santa Croce. Normalmente - ma non nel 2024 - dopo la finale, i festeggiamenti per San Giovanni Battista si concludono alle 22,00, con gli spettacolari fuochi d’artificio, i Fochi, da Piazzale Michelangelo.
Il 17 febbraio 1530 si svolse una partita destinata a rimanere nella storia: seppur stremati dall’assedio imperiale di Carlo V, i fiorentini scesero in piazza e si misero a giocare a calcio, in scherno del nemico. Si tratta di una tradizione quasi ininterrotta. “Quasi” perché dovettero passare quasi due secoli prima che fosse riportata in vita: dal 1739, data dell’ultima partita documentata al 1930, Revival del calcio storico in occasione del quattro centenario dell’assedio imperiale. Da allora il calcio storico si è sempre svolto tutti gli anni, salvo rarissime eccezioni.