La prima testimonianza dell’esistenza di una spezieria in piazza San Felice, risalente al XV secolo, come viene riportato da Galeazzo Cora nella sua “Storia della Maiolica di Firenze e del contado”, è documentata in maniera più precisa dal catasto fiorentino del 1427 dove vengono citate le case di proprietà di Cenni di Nicolò speziale e di sua moglie. Nel 1498, sempre secondo i dati riportati dal catasto, la spezieria risulta collocata nella stessa sede e appartenere a Bartolo di Giovanni speziale.
A partire dal XVIII secolo la storia della farmacia si confonde con quella della spezieria granducale. Nel 1775-76, decisa la costruzione in Boboli dell’edificio denominato “Meridiana”, la farmacia Granducale, allora annessa a palazzo Pitti, fu trasferita nelle proprietà che il Granduca possedeva in Piazza San Felice. Nei documenti conservati presso l’Archivio di Stato riguardanti “i conti dello Scrittoio delle Reali Fabbriche”, relativi agli anni 1774 e 1776 si parla del “forno e spezieria da San Felice in Piazza” e ai lavori di sistemazione della “nuova spezieria”. Dalle lettere di Gaspero Maria Paoletti, architetto di corte, si deduce che la nuova spezieria era sistemata nei locali che occupa l’attuale farmacia presumibilmente al primo piano mentre i “forni” del Granduca si trovavano al piano terreno. Negli anni intorno al 1805 l’architetto Pasquale Poccianti fu incaricato di studiare il trasferimento della farmacia al piano terreno. Nei primi anni dell’800, mentre quasi tutti gli immobili della zona risultano essere di proprietà dello Scrittoio Reale, gli edifici descritti al catasto come “casa e farmacia” risultano essere di proprietà di Gaspero Puliti, speziale di corte. Si deduce che il trasferimento al piano terreno avvenne in questi anni , in concomitanza con la chiusura della spezieria granducale e che l’apertura al pubblico fu affidata al Puliti che con la sua esperienza presso la corte garantiva la continuità della tradizione.
Gli arredi del retro della sala vendita, ipoteticamente appartenuti alla farmacia granducale, denotano questa origine sia nell’impianto decorativo (con il sistema di nicchie e vasi) che nei riferimenti simbolici e allusivi a funzioni medicamentose (con i busti di Ippocrate e Galeno). L’arredamento è completato da un banco a forma di fagiolo, anch’esso settecentesco, con cassetti e piano di marmo di Carrara.
Nella farmacia si trovano vari strumenti in vetro e ceramica, alcuni dei quali sono appartenuti al Dott. Targioni, che nel corso del secolo scorso ne rilevò la gestione e che aprì una succursale a Vallombrosa. La parte destinata alla vendita, presenta un arredo risalente alla prima metà dell’Ottocento, epoca dell’apertura al pubblico. Ancora oggi la Farmacia Pitti, gestita dal Dott. Pacenti, mostra un portale di ingresso in pietra serena con insegna e decorazioni simboliche raffiguranti l’Arte degli Speziali.
Farmacia Pitti
Piazza San Felice 4r, Firenze