Situata sulle colline di Ponte a Signa la Villa di Bellosguardo deve il suo nome alla spettacolare posizione. Nel 1585 l’abate Alessandro Pucci, divenuto proprietario della villa, decise di creare per sé e per i suoi ospiti un ritiro adatto alla meditazione religiosa. Egli incaricò l’architetto e antiquario fiorentino Giovanni Antonio Dosio di trasformare la casa padronale e gli annessi poderi in un raffinato parco. La facciata, le volte e le stanze furono affrescate dal pittore Giovanni Balducci.
Oggi lo spirito tardorinascimentale sopravvive solo nel giardino. Alla fine dell’Ottocento la villa venne acquistata dalla famiglia Campi e nel 1906 passò di proprietà del famoso tenore Enrico Caruso. Caruso si avvalse dell’opera dell’architetto Rodolfo Sabatini, che rese simmetrici i corpi dei due edifici preesistenti, e impiegò nei lavori gli abitanti di Lastra, che donarono al tenore la colonna in pietra tutt’oggi visibile, in segno di ringraziamento.
Il complesso è composto da diverse sezioni: la villa, con all'interno il Museo Caruso; il parco monumentale, che mantiene ancora oggi gran parte della sua struttura cinquecentesca, con sculture, fontane e piante rare e il parterre, che ancor oggi conserva la pianta rinascimentale che, con la sua rigida ripartizione geometrica, rientra pienamente nella tipologia dei giardini cinquecenteschi tosco-romani. Lungo i viali del giardino sono disseminate sculture di stili e mani diverse: dalle statue raffiguranti le antiche divinità a quelle zoomorfe.
Villa Caruso Bellosguardo
Via Bellosguardo, 54, 50055 Lastra a Signa FI, Italia