Negli ultimi anni l’interesse verso la Street Art è andato crescendo in tutto il mondo. Sarà forse per la totale gratuità nella fruizione, o perché gli artisti utilizzano superfici urbane spesso grigie e spoglie per dar vita a qualcosa di bello e unico. Sono lontani i tempi in cui si accusavano i writer di vandalizzare i muri delle nostre città! Adesso è arte che ci viene offerta in dono, così, semplicemente passeggiando per strada.
A Firenze i primi segnali ci arrivano dall’Oltrarno, soprattutto dai quartieri di San Frediano e San Niccolò dove il bretone Clet modifica i segnali stradali, attraverso semplici adesivi, reinterpretandoli in chiave ironica. Oggi le opere degli Street Artist si ritrovano ovunque nel centro storico e nei quartieri periferici di Firenze e ne appaiono sempre di nuove.
C’è il livornese Exit/Enter che si serve di figure semplici, simili a quelle disegnate dai bambini, per veicolare un messaggio diretto: gli omini abbracciano un fiore, sono appesi a palloncini o si protendono verso un cuore in immagini che ci restituiscono semplicità e poesia. E poi c’è la pop art colta di Blub! Prendi un ritratto famoso o un volto noto e immergilo nell’acqua munendolo di maschera e boccaglio ed ecco l’originalità di Blub. Le immagini sono realizzate su carta e attaccate ai muri o sugli sportelli del gas o dell’acqua. Entrambi vendono in galleria, ma quest’arte è nata per stare in strada.
Vi sono altri artisti che hanno trovato in Firenze il luogo perfetto per esprimere la loro creatività. Tra questi, Ache77 che ritrae soggetti femminili dai profondi occhi neri; LeDiesis che sono divenute celebri grazie ad una serie di superdonne di ieri e di oggi che sfoggiano la S di superman; Carla Bru che dipinge fate e sciamane dai capelli rossi, e poi Bue2530, Millo, Urto, Rame13, Jorit ed altri ancora.
La Galleria degli Uffizi ha accolto nella sua collezione di autoritratti quello donato dallo street-artist britannico Endless : segnali questi che i tempi sono maturi per affermare con sicurezza che la street art è arte a tutti gli effetti.
Una conferma ulteriore della ormai assodata nobilitazione dell’arte di strada ci viene anche dalla sempre crescente collaborazione tra istituzioni e artisti: James Boy, Ache 77, Exit/Enter e Millo sono stati ingaggiati per la riqualificazione del Ginger di Scandicci, mentre il napoletano Jorit, nel 2018 e nel 2020, è stato chiamato per impreziosire due edifici di Firenze con altrettanti murales che ritraggono rispettivamente Nelson Mandela e Antonio Gramsci (il primo in piazza Leopoldo e il secondo in via Canova).
Un'esperienza molto interessante è quella delle case popolari del Galluzzo decorate con scene da Il Giudizio Universale da Francisco Bosoletti: sei grandi superfici, decorate con scene dalla Commedia dantesca; corpi ripiegati, intrecciati che testimoniano la lotta dell'umanità. Si tratta di un lavoro maestoso, che vale una visita.
Anche il Parco Michelangelo, che è stato aperto laddove per decenni si trovava il Campeggio Michelangelo, ha visto l'opera di street artists per decorare le pareti degli edifici in muratura che ancora sorgono lì.
Fra le varie attività il Comune di Firenze ha promosso il progetto Chioschi Street Art - Alfabeto Urbano: vari artisti del mondo del graffiti writing hanno decorato 8 edicole della città secondo un concept coordinato, ispirandosi alle lettere dell'alfabeto e ad una serie di colori caratteristici di Firenze. Le edicole interessate sono quelle di varie piazze (Duomo, Sant'Ambrogio, Repubblica, Alberti, Piero della Francesca, Dalmazia) Via Torcicoda, viale Righi; inoltre Via Fabroni, Piazza della Vittoria, V.le Milton (Ponte Rosso), Piazza dei Tigli.
Ultime opere (in ordine di tempo) quelle che sono andate a decorare i nuovi bagni pubblici di piazza dell'Isolotto: l'artista Fabio Petani ne ha ricoperto la superficie con un Erbario figurato, fatto di cielo azzurro, fiori e alberi e le opere nelle scuole cittadine, da