“VID’IO FIORENZA IN SÍ FATTO RIPOSO CHE NON AVEA CAGION ONDE PIANGESSE. CON QUESTE GENTI VID’IO GLORIOSO E GIUSTO IL POPOL SUO, TANTO CHE ‘L GIGLIO NON ERA AD ASTA MAI POSTO A RITROSO, NÉ PER DIVISION FATTO VERMIGLIO”
DANTE, PAR., XVI, 149-154
Attraverso le parole del suo avo Cacciaguida, Dante vagheggia una Firenze del passato libera da lotte intestine, molto diversa da quella turbolenta da lui conosciuta. A quel tempo, mai era accaduto che il giglio, ovvero il vessillo di Firenze, venisse messo a rovescio (“ad asta mai posto a ritroso”), in segno della sconfitta subita dalla fazione rivale. Se durante il periodo Ghibellino di Firenze il Giglio era bianco su fondo rosso, con l’avvento dei Guelfi si decise di cambiare colore: giglio rosso (vermiglio) su fondo bianco. Il Palazzo Vecchio, all’interno del quale è collocata la lapide è, fin dalla sua edificazione, il centro del potere politico della città. La lapide, insieme ad altre due commentate nel percorso, è posta all'interno del Cortile di Michelozzo.
Lapide Dantesca: Cortile di Palazzo Vecchio
P.za della Signoria, Firenze