“…’L LOCO, U' FUI A VIVER POSTO, DI GIORNO IN GIORNO PIU' DI BEN SI SPOLPA, ED A TRISTA RUINA PAR DISPOSTO”. “OR VA” DISS’EL “CHE QUEI PIU' N' HA COLPA VEGG' IO A CODA D'UNA BESTIA TRATTO INVER LA VALLE OVE MAI NON SI SCOLPA”
DANTE, PURG., XXIV, 79-84
La lapide è posta sulla Torre dei Donati, una delle famiglie più potenti e antiche della città. Siamo nel terzo cerchio, quello dei peccati di gola e Dante è in compagnia di Forese Donati. Inizialmente il Poeta parla della sua patria deplorandone il decadimento morale e, a seguire, Forese ha una premonizione sulla tragica fine di suo fratello Corso (scoprilo attraverso la lapide dantesca di San Salvi).
Per saperne di più sulle case torri scopri l’itinerario.
Lapide Dantesca: Torre della Famiglia Donati
Via del Corso 31r, Firenze