L'edificio è stato eretto alla fine del Duecento in una posizione privilegiata: allora si affacciava direttamente sulla piazza del mercato e aveva la funzione di Palazzo podesteriale, era quindi la sede del rappresentante che doveva amministrare la città e gli altri centri del Valdarno riuniti nella Lega di Figline. Solo a metà del Settecento ha assunto la denominazione di Pretorio.
Rimaneggiato più volte, è stato trasformato in carcere fra il 1866 e il 1867. L'attività penitenziale si è poi conclusa nel 1924 e, poco dopo, il Palazzo ha subito un restauro a opera dell'architetto Ezio Cerpi, il cui risultato è l'aspetto attuale.
Fino al 1963 è tornato a essere sede degli organi istituzionali e dell'apparato amministrativo. Oggi ospita l'archivio comunale preunitario, con documenti dal 1365 al 1865.
All'ingresso di Palazzo Pretorio si trovano: la campana staccata dalla torre guelfa, la cui storia doveva servire da monito e deterrente contro i Ghibellini, e il drappo del Palio di San Rocco dipinto da Lorenzo Bonechi nel 1994. Al primo piano, nella stanza adibita a sala conferene e cerimonie, si conserva l'olio su tela di un altro pittore figlinese, Egisto Sarri, raffigurante Alessandro de' Medici che tenta di rapire una monaca.
Palazzo Pretorio - Figline
Palazzo Pretorio, 50063 Figline e Incisa Valdarno FI