Spedale di Sant'Antonio

Lo Spedale nacque per accogliere i pellegrini e i viandanti che percorrevano la Via Pisana e fu costruito tra il 1416 e il 1421, dai Consoli dell'Arte della Seta, su testamento di Francesco di Leccio da San Miniato. Gli spedali erano istituti che fornivano assistenza ai poveri ed erano promossi da compagnie religiose, enti o corporazioni, come appunto l'Arte della Seta.

Così come lo Spedale di San Matteo, che sorgeva un tempo in piazza San Marco a Firenze, dal punto di vista architettonico lo Spedale di Sant'Antonio costituisce un precedente per il brunelleschiano Spedale degli Innocenti.

I viandanti erano accolti sotto un loggiato a sette arcate, su cui si affacciano i portali di legno che danno accesso ai saloni del piano terreno. A differenza degli ospedali cittadini, gli ospizi del contado sperimentarono presto una parabola decadente, i cui effetti a Sant'Antonio erano già visibili nel 1642.

Alla fine del Settecento il portico di accesso venne destinato ad accogliere i venditori di generi alimentari, e nel 1785 l'intero edificio subì rifacimenti e trasformazioni, passando in mani private. In seguito venne utilizzato per scopi diversi, fino ad ospitare il Teatro della Fenice nei primi dell'Ottocento.