Il legame fra Enrico Caruso e la collina di Bellosguardo sopra Lastra a Signa fu un legame di amore, nato dalla sua relazione con Ada Giachetti. Insieme visitarono la malmessa dimora di campagna, insieme l'acquistarono a caro prezzo, insieme ci andarono a vivere more uxorio. Caruso investì ingenti somme nella ristrutturazione della villa, impiegando maestranze locali in un periodo in cui la principale fonte di reddito - la lavorazione della paglia- era in forte crisi. Il risultato del lavoro fu una splendida dimora, in posizione dominante sopra la vallata dell'Arno, con un maestoso giardino all'italiana e una tenuta agricola sterminata. Enrico Caruso fu il primo vero divo italiano, un tenore che seppe utilizzare tutti i mezzi dell'epoca, dal cinema (muto) all'incisione su vinile per moltiplicare all'infinito la presenza della sua voce, oltre alle rappresentazioni su palcoscenico.
L'esposizione si articola nelle stanze del piano nobile della villa, includendo la camera da letto del tenore, con mobilia originale. In un'altra saletta ci sono i disegni di Caruso, soprattutto caricature che l'artista tracciava, con mano sapiente, per rilassarsi. E una grande collezione di grammofoni dei primi anni del Novecento, tutti funzionanti, a testimoniare l'importanza delle incisioni delle opere. Poi immagini fotografiche, sia private che degli spettacoli e dei colleghi, programmi di sala dei numerosissimi teatri in cui Caruso di esibì in tutto il mondo, e abiti di scena, che verranno esposti a rotazione. Il museo vanta anche particolari effetti visivi e sonori, gli zampilli sonori, che si possono apprezzare nella sala della musica: come se la voce di Caruso "investisse" il visitatore che si avvicina alle vetrine.
Museo Enrico Caruso
Via Bellosguardo, 54 Lastra a Signa