Ennesima dimostrazione di come il teatro del Bardo possa essere rivisitato e offrire, se affrontato con intelligenza, risultati sempre sorprendenti. Ed è il caso di questo adattamento e traduzione della "tragedia della gelosia per antonomasia, presentata in una versione asciutta e coraggiosa ispirata al cortometraggio "Che cosa sono le nuvole: tutto Otello in venti minuti" di Pier Paolo Pasolini.
Dice il traduttore e adattatore Francesco Niccolini: "Il nostro Otello rivive all'interno di una compagnia matura, consumata dai palcoscenici e dal tempo, che sulla scena insegue fantasmi...E la corte dei miracoli che spalanca le porte della tragedia del Moro di Venezia e della bella Desdemona: tragedia surreale e ridicola, fatta di tradimenti, sospetti e gelosie. Dove non ci sono buoni né innocenti, solo piccoli infami, approfittatori e personaggi incapaci di resistere alle tentazioni: un universo cupo, infelice, astioso, capace solo di vendette, soprusi e tanta sciocchezza.
Una riscrittura secca, che ha perso molta della poesia originale, in nome della schiettezza della lingua e della stupidità capricciosa dei protagonisti, che di eroico non hanno più niente, o quasi, se non le lacrime disperate verso le quali tutto - come sempre - tende.
Con Giuseppe Cederna