Si inaugura il 25 gennaio 2025 la mostra fotografica di Guido Cozzi all'Istituto de' Bardi di Firenze, nella prestigiosa sede di Palazzo Capponi. L’esposizione, aperta fino al 31 maggio 2025, accompagna i visitatori in un viaggio per immagini all’interno di alcune botteghe artigiane della città: restauratori, decoratori, bronzisti, fabbri, falegnami, doratori, orafi, rilegatori e molti altri. Mestieri che un tempo costituivano il tessuto economico e sociale dei quartieri cittadini e che oggi, nonostante le difficoltà, continuano a mantenere vivo un sapere antico.
Guido Cozzi, fiorentino, è specializzato in reportage geografici, turistici ed etnografici. All’Istituto presenta venti immagini di altrettante botteghe, descritte con un taglio documentaristico. Gli spazi sono inquadrati frontalmente, senza la presenza umana, per mettere al centro la dimensione materiale degli oggetti. Guido Cozzi, fiorentino, è specializzato in reportage geografici, turistici ed etnografici. All’Istituto presenta venti immagini di altrettante botteghe, descritte con un taglio documentaristico. Gli spazi sono inquadrati frontalmente, senza la presenza umana, per mettere al centro la dimensione materiale degli oggetti.
Alla Tethys Gallery di via de’ Vellutini 17r, la galleria a pochi passi dall’Istituto, sarà allestita una piccola mostra complementare, che raccoglie immagini di botteghe storiche ormai non più in attività.
Nel periodo della mostra poi, oltre alle sue consuete attività, l’Istituto propone una serie di appuntamenti tematici. La mostra Botteghe Fiorentine si può visitare gratuitamente durante tutte le attività dell’Istituto oppure su prenotazione, scrivendo all’indirizzo segreteria@istitutodebardi.org. Anche per partecipare agli eventi collaterali, data la disponibilità limitata di posti, è necessaria la prenotazione.
L’esposizione, aperta dal 25 gennaio al 31 maggio 2025, accompagna i visitatori in un viaggio per immagini all’interno di alcune botteghe artigiane della città: restauratori, decoratori, bronzisti, fabbri, falegnami, doratori, orafi, rilegatori e molti altri.
Conferenza-spettacolo a cura del regista e attore Alessandro Calonaci, che illustra il parallelismo tra il lavoro artigianale e la creazione teatrale.
Il professor Giovanni Cipriani approfondisce la figura di Ottone Rosai, uno dei protagonisti della pittura italiana del Novecento.
Guido Cozzi conduce l’incontro, un’opportunità per imparare a valorizzare il proprio lavoro artigianale attraverso la fotografia.
Protagonista dell'incontro è la restauratrice Laura Grossi dello Studio Santo Spirito.
Il giornalista Stefano Tesi tiene la conferenza.