Palazzo Vecchio, in occasione della ricorrenza dai 450 anni dalla morte di Cosimo I de’ Medici e di Giorgio Vasari, ospita la mostra La Sala Grande. Giorgio Vasari per Cosimo I de' Medici: un'occasione approfondire la storia del processo creativo legato alla decorazione la Sala Grande e sul programma di rinnovamento promosso Cosimo I, committente dell’impresa, e attuato da Giorgio Vasari, suo principale artefice.
La Sala Grande, nota come Salone dei Cinquecento, fu rinnovata negli anni Sessanta del XVI secolo in vista dei festeggiamenti per le nozze del principe Francesco, primogenito del Duca, con Giovanna d’Asburgo, in programma per il dicembre del 1565. Essa è al contempo un' attestazione del potere mediceo, esaltando il ruolo e le gesta di Cosimo I de’ Medici, e testimonia le capacità di Giorgio Vasari, artista e architetto poliedrico, in grado di coordinare ed operare su un progetto assai articolato, in tempi rapidissimi.
L'impresa fu coordinata da Vasari e posta in opera fra il 1563 e il 1565 (fatta eccezione per gli affreschi) e si avvalse del contributo dei maestri delle Fabbriche Medicee, in cui cui risultano attivi Giovanni Stradano, Giovanni Battista Naldini e Jacopo Zucchi come pittori. A partire dal 1563 le pareti furono sopraelevate di circa 7 metri, il soffitto a cassettoni fu strutturato con un impianto ligneo e ornato di una ricca serie di dipinti, dove spiccano gli episodi della storia di Firenze e delle sue vittorie contro Pisa e contro Siena, cui si affiancano allegorie dei quartieri cittadini e delle città toscane.
La mostra è impreziosita da una sezione documentaria: oltre ai disegni che illustrano il progetto decorativo di Giorgio Vasari coadiuvato da Vincenzo Borghini, i disegni preparatori di alcune scene famose del soffitto e delle pareti, come i disegni della Presa di Porta Camollia e della Battaglia di Marciano, oltre a testimonianze di lettere e carteggi tra cui spicca il parere di Michelangelo Buonarroti e a un giornale delle Fabbriche Medicee, le cui filze sono custodite all’Archivio di Stato, visibile in teca.
L'esecuzione di questa impresa magistrale, famosa in tutta Italia e nelle corti d’Europa, viene ripercorsa da questa esposizione e dona al pubblico l’occasione di comparare i disegni esposti in connessione con i dipinti presenti nella stessa sala , il tutto coadiuvato dalla produzione video di Art Media Studio, e un’opera di artigianato artistico che omaggia la figura di Giorgio Vasari, eseguita dal maestro orafo Paolo Penko.
La mostra è promossa dall’Ufficio Firenze Patrimonio Mondiale e Rapporti con UNESCO del Comune di Firenze e dalla Fondazione MUS.E, con il sostegno finanziario del Ministero del Turismo “Fondo Siti UNESCO e città creative