I fatti raccontati da Jean-Claude Grumberg, in questa storia, fanno riferimento al vissuto di una famiglia francese deportata nell’inverno del’43. Un teatro di narrazione realizzato a tre voci, due maschili e una femminile; voci narranti i cui corpi diverranno di volta in volta i personaggi narrati.
Il senso dello spettacolo è racchiuso nelle parole dello stesso autore: “Ecco la sola cosa che merita di esistere nelle storie come nella vita vera. L’amore, l’amore che si dà ai bambini, ai propri e a quelli degli altri”.
Con la Compagnia Teatro Libero di Palermo