Da un sondaggio tra gli spettatori, effettuato dalla Compagnia Motus sui problemi che più li affliggono, è emerso che la maggioranza non è più disposta a sopportare modelli di comportamento che si basano sulla forza, sulla violenza simbolica o reale e sulla manipolazione delle relazioni sociali per consolidare potere e controllo, spesso a scapito dell'interesse collettivo e della giustizia. In altre parole, comportamenti riconducibili a quello che viene comunemente definito “metodo mafioso”.
Questi meccanismi di potere e controllo spesso si manifestano il corpo in modi sottili e profondi, influenzando il comportamento sia individuale, sia collettivo. Il corpo, come elemento primario di espressione e identità, diventa un campo di battaglia per le dinamiche di potere e, in questo contesto, non è solo soggetto a norme, ma da questi meccanismi è anche plasmato. Dal punto di vista coreografico questa analisi del ruolo primario del corpo per perpetuare pratiche di controllo e dominio tipiche del metodo mafioso è una sfida molto interessante.
Appuntamento venerdì 20 giugno 2025 al Teatro di Fiesole alle 21:15