Il Parco delle Cascine è il cuore verde della città ed è a un passo dal centro, il luogo ideale per una passeggiata a piedi o in bicicletta. È il parco più grande della città e si estende per 160 ettari, di cui 35 di bosco. Il parco costeggia la riva destra dell’Arno, e va da Porta al Prato alla confluenza dell’Arno con il torrente Mugnone.
La storia Questo grande parco fu voluto dal primo granduca di Toscana Cosimo I de’ Medici come tenuta privata agricola e riserva di caccia. L’appellativo “Cascine” deriva dalla parola cascio, ovvero luogo adibito alla mungitura del latte e alla produzione del cacio da cui deriva il nome “Cascine”.
I Medici inserirono nel parco anche specie botaniche rare, oggetto di studio e sperimentazione, alcune delle quali sono ancora oggi visibili. Quando il granducato passò ai Lorena, il parco assunse un’identità più rivolta allo svago, ma conservò anche una parte produttiva. Il Granduca Pietro Leopoldo affidò il progetto di ristrutturazione all’architetto Giuseppe Manetti che anticipava il gusto del giardino naturalistico all’inglese.
Elementi di rilievo Sul finire del Settecento, le Cascine, vennero arricchite di monumenti come la Palazzina Reale, ora sede della facoltà di Agraria e Forestale, le Scuderie Granducali, ora PARC, l’abbeveratoio del Quercione, detto Fontana delle Boccacce, la ghiacciaia in muratura a forma di piramide e altri dettagli architettonici. Oltre alla fontana delle Boccacce c’è anche quella del Narciso, dove c’è un’iscrizione dedicata al poeta inglese romantico Percy Bysshe Shelley.
Nella parte ovest di questo meraviglioso complesso storico e naturale, c’è un anfiteatro adibito a spettacoli e concerti, mentre sul lato più a est, verso piazza Vittorio Veneto, si trovano anche gli impianti natatori delle Pavoniere. Le due pavoniere sono due costruzioni a forma di tempietti neoclassici che erano, in origine, due voliere per uccelli.
Il principe indiano In fondo al Parco delle Cascine sorge un monumento funebre orientaleggiante ed eccentrico che testimonia la breve e triste storia di un visitatore venuto dalla lontana India. Nel 1870, il giovane principe indiano Rajaram Chuttraputti di Kolhapur, visitò Firenze. Rajaram Chuttraputti soggiornò al Grand Hotel di Piazza Ognissanti e proprio nella sua lussuosa camera d’albergo morì colpito da un malore, probabilmente conseguenza di una grave infezione polmonare. Aveva appena 21 anni. Per rispettare la tradizione religiosa induista, il corpo del maharaja fu cremato alla confluenza dell’Arno con il Mugnone.
Il parco divenne pubblico agli inizi dell’Ottocento e poi passò al Comune di Firenze.
Piazza Vittorio Veneto 50123 Firenze FI
Fonte Di Narciso, 50144 Firenze FI
viale degli Olmi, Firenze
viale della Catena 2, Firenze
piazzale delle Cascine
Piazzale delle Cascine, 7, 50144 Firenze FI, Italia
50144 Firenze FI
Piazzale delle Cascine, 50144 Firenze FI