In Oltrarno, a pochi passi dal Ponte alle Grazie e da Ponte Vecchio, si trova un gioiello sconosciuto al turismo di massa: il Museo Stefano Bardini. Varcare le soglie di questo palazzo è come fare un salto indietro nel tempo, e tornare nella Firenze dei primi del Novecento, gli anni in cui Stefano Bardini, “principe degli antiquari”, aveva allestito qui (in un antico palazzo che si affaccia su Piazza de’ Mozzi) la sua eclettica show-room; proprio a due passi dalla sua abitazione, la principesca Villa Bardini che domina la città dall’alto col suo spettacolare giardino.
Nelle varie sale, prevalentemente tinteggiate di blu (il celebre "Blu Bardini", che spopolò all’epoca nelle residenze patrizie di mezza Europa), si possono ammirare migliaia di opere d’arte, oggetti, armi, strumenti musicali e mirabilia assemblati secondo il gusto eclettico del collezionista. Tra questi spiccano opere di grandi artisti, come Donatello, Pollaiolo, Tiepolo, Della Robbia Tino di Camaino, Guercino. Un museo tutto da gustare, in silenzio, lontano dalle folle come quelle che ad esempio si accalcano intorno alla cosiddetta fontana del Porcellino (accanto all’omonimo mercato)… senza sapere che l’originale, il cinghiale bronzeo di Pietro Tacca, si trova proprio qui!
In occasione del centenario della morte di Stefano Bardini (Pieve S. Stefano, 1836 – Firenze, 1922), è possibile scoprire e conoscere più a fondo questo personaggio, e la sua straordinaria collezione, grazie ad un ricco calendario di eventi promosso dal Comune di Firenze e consultabile a questo link.