Le Vie di Dante - Da Firenze a Faenza sul treno di Dante

Sono passati 700 anni e il Sommo Poeta è ancora fonte di ispirazione: con il progetto Le Vie di Dante, viene promosso un turismo slow attraverso l'Appennino, nei luoghi dove Dante ha vissuto, ha trovato ispirazione o che sono stati toccati dal suo pellegrinaggio in esilio.

Questo itinerario utilizza la storica ferrovia Faentina: costruita alla fine dell'Ottocento, mise finalmente in collegamento i due lati dell'Appennino e permise di viaggiare in treno da Livorno fino a Ravenna, dal Mar Tirreno all'Adriatico.

Dalla Stazione di Firenze Santa Maria Novella, il treno parte in direzione Caldine, passando sotto al colle dell'etrusca Fiesole. Oltrepassate le gallerie di Sant'Andrea a Sveglia e di Pratolino, si esce alle porte del Mugello nel paese di Fontebuona.

Da lì si succedono Vaglia (con il suo Parco Mediceo di Pratolino, sito Unesco) e San Piero a Sieve, dove è d'obbligo dirigersi verso l'antico centro di Scarperia; fondata nel 1306 dalla Repubblica Fiorentina, questo rinomato centro per la produzione dei coltelli, vanta un interessante museo dei Ferri Taglienti ospitato nel trecentesco Palazzo dei Vicari. Proseguendo ancora più a nord, superato il borgo di Sant'Agata e la sua pieve romanica, i ruderi del Castello di Montaccianico ci riportano indietro nel tempo, all'epoca delle feroci lotte fra guelfi e ghibellini.

Il treno ci conduce infine a Borgo San Lorenzo dove, cercando tracce dantesche, ci immergiamo nella contemplazione del più grande edificio romanico del contado fiorentino, la Pieve di San Lorenzo, e dei tesori che tutt'oggi conserva.

Anche Firenzuola, più a nord, è una delle "terre nuove" nate nel Trecento per volere della Repubblica Fiorentina; nella zona è da non perdere la visita della Badia di Moscheta, insediamento dei monaci vallombrosani che risale al 1034.

Da Borgo San Lorenzo il treno riparte attraversando campi di grano e di girasole fino alla stazione di Ronta da dove si iniziano ad affrontare le salite appenniniche verso il Passo della Colla di Casaglia, percorrendo una successione di gallerie e viadotti. Qui il panorama cambia e si fa più selvaggio, con boschi di castagni e di faggi.

A metà della lunga galleria degli Allocchi inizia la discesa verso la Romagna, attraversando le stazioni di Crespino sul Lamone e Marradi; in origine feudo dei Conti Guidi dove si narra che, mentre stava attraversando l'Appennino, a Dante fu rubato il cavallo. Qui è d'obbligo una sosta per conoscere il luogo che ha dato i natali ad un altro poeta: Dino Campana.

Palazzuolo sul Senio, nato come luogo di scambio di merci sotto la famiglia degli Ubaldini, merita una deviazione per ricordare l'antico signore di questi luoghi, Maghinardo Pagani, menzionato da Dante nel XXVII canto dell'Inferno, probabilmente per la sua condotta politicamente inaffidabile.

Dopodiché la Romagna si presenta con le sue colline coperte di peschi e ciliegi e, ad accogliere il visitatore, c'è il borgo medievale di Brisighella con la sua Rocca e la singolare Via degli Asini, camminamento coperto utilizzato in passato anche per il transito degli asini che trasportavano il gesso estratto dalle cave circostanti.

L'itinerario è opera dell'Ufficio Turismo dell'Unione dei Comuni del Mugello e può essere scaricato dal sito Mugello Toscana

Il treno di Dante è un tour sul treno storico Centoporte, che può essere fatto lungo la linea ferroviaria Faentina dal 15 aprile al 14 maggio, ogni sabato e domenica.