Sabato 14 settembre è stata inaugurata presso il Museo della Festa dell’Uva di Impruneta la mostra "Manzi tra passato e presente", una retrospettiva che racconta la straordinaria carriera del maestro Antonio Manzi, noto per la sua capacità di spaziare tra diverse tecniche e stili. Curata da Tullio Del Bravo, l’esposizione offre un percorso completo della produzione dell’artista, partendo dagli esordi fino alle sue creazioni più recenti, con un particolare focus sui disegni giovanili degli anni ‘70. Tra le opere esposte, vi sono dipinti a olio, sculture in bronzo, acquerelli, ceramiche e incisioni a punta secca.
Manzi, originario di Montella (AV) ma fiorentino d’adozione, ha esposto per la prima volta al pubblico circa 39 disegni inediti, ritrovati di recente. L’artista ha sottolineato l’importanza del contesto di Impruneta, che ha stimolato la sua creatività e ispirato molti dei suoi lavori. Le opere in mostra coprono un arco temporale che va dal 1970 fino ad oggi, con creazioni mai esposte prima d’ora. La varietà delle tecniche utilizzate, dall’affresco al collage, testimonia la versatilità di Manzi e la sua continua ricerca espressiva.
Parallelamente all’inaugurazione della mostra, è stata presentata la 39ª "Etichetta d'Autore" firmata da Manzi, intitolata “Innamorati”. Quest'opera, realizzata con la tecnica dell'olio su tela, è stata donata al Museo della Festa dell'Uva e fa parte del "periodo rosso" dell'artista, un richiamo diretto al vino. Il progetto "L'etichetta d'autore", nato nel 1986, unisce arte e tradizione locale, grazie alla visione di Tullio Del Bravo, che ha saputo legare la Festa dell’Uva al contributo di artisti di fama internazionale.
L’evento e la mostra, patrocinati dalla Regione Toscana, dalla Città Metropolitana di Firenze, dal Comune di Impruneta e dall'Ente Festa dell'Uva, sono sostenuti dal Banco Fiorentino. La mostra sarà visitabile fino al 29 settembre, inserendosi nel calendario ufficiale della 98ª Festa dell’Uva di Impruneta, che si concluderà lo stesso giorno in Piazza Buondelmonti.
